La parola “presenza” emerge spesso quando si parla del legame speciale che i gatti creano con noi. Non è solo una presenza fisica, ma qualcosa di più profondo e significativo, che ci accompagna nei momenti più complessi della vita.
Durante l’ultimo incontro in Oasi, Margherita ha raccontato di come il suo gatto le sia stato accanto durante il difficile periodo del Covid-19. Mentre alcune persone non sono riuscite a darle il supporto che si aspettava, il suo micio era lì, sempre presente. Un rifugio silenzioso, ma costante. Anche Anna ha riflettuto su quanto la semplice vicinanza del suo gatto riesca a infonderle pace e tranquillità, soprattutto nei momenti di stress. Non servono parole o gesti eclatanti: il loro stare, quieto e discreto, è già una forma di conforto.
Essere presenti non è semplice per noi esseri umani, spesso troppo concentrati sul fare o sull’intervenire, incapaci di vivere appieno l’adesso. Qui i gatti ci danno una lezione importante: vivere nel momento presente, liberi dalle ansie del futuro o dai rimpianti del passato. Il filosofo Martin Heidegger esplorava proprio il rapporto tra uomo e animale attraverso la dimensione temporale. Secondo Heidegger, l’uomo è consapevole della propria finitezza e vive in una tensione dinamica tra passato e futuro, diventando “formatore di mondo”. I gatti, invece, vivono un rapporto immediato con la realtà: sono “poveri di mondo”, come li definiva Heidegger, ma questa povertà potrebbe rivelarsi una ricchezza per noi.
Il modo in cui i gatti vivono nel presente ci ricorda l’importanza di stare e di ridurre il peso delle distrazioni temporali, proprio come ci invita a fare la meditazione o lo yoga. Questo approccio, che potremmo definire una “riduzione volontaria di mondo”, diventa una risorsa preziosa per chi cerca serenità. I nostri amici felini ci offrono, senza alcuna pretesa, un modello di presenza autentica e stabile.
Forse dovremmo imparare da loro: ridurre il superfluo, concentrarci sull’essenziale e riscoprire il valore dell’adesso. La filosofia felina non è solo una curiosità, ma un invito a riflettere su come viviamo il tempo e le relazioni. I gatti non parlano, ma con la loro semplice presenza ci offrono lezioni preziose su ciò che significa essere veramente qui, ora.
Il prossimo appuntamento in Oasi con Arianna è il weekend del 18 e 19 gennaio. Continua a seguirci e – se ti va – vieni a trovare Arianna in Oasi!