La storia di Mowgli

Le nostre telecamere filmano una macchina che nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 aprile si ferma davanti all’Oasi. Una persona scende, si guarda intorno. Sembra indecisa, ci pensa un po’, lascia un trasportino a terra e va via.

“Gatto malato di peritonite felina virale infettiva”. C’era scritto così sul foglio attaccato al trasportino che abbiamo trovato davanti al nostro cancello questa mattina. E dentro al trasportino c’era questo bel gattone che vedete in foto.

Noi non ce l’abbiamo con la persona che ha fatto questa scelta. Lo ha lasciato da noi come un pacco senza dirci niente, si, ma avrebbe potuto sopprimerlo, abbandonarlo altrove o fregarsene della sua malattia. Invece lo ha portato da noi sapendo che noi qualcosa per il micio possiamo fare. In questo vogliamo vedere un piccolo gesto di amore e a questo gesto vogliamo rispondere come sappiamo.

Abbiamo deciso di chiamare il micio Mowgli, perché come il protagonista del “Libro della giungla” anche lui è stato abbandonato nella sua culla. Abbiamo poi deciso si farci carico di lui e di contrastare questa malattia, la FIP, che altrimenti lo porterebbe alla morte in poco tempo. Abbiamo subito lanciato una raccolta fondi per le sue cure e grazie al sostegno di tante persone che in tutta Italia sono sTenteremo subito la cura state colpite dalla sua storia abbiamo subito potuto iniziare la terapia.

Mowgli ha risposto subito positivamente alle iniezioni e ha quasi subito trovato un adottante che aveva deciso di portarlo a casa con sè non appena finita la cura e che nel frattempo lo veniva a trovare spessissimo.😍

Quando Mowgli è stato dichiarato negativo e definitivamente guarito dalla FIP il suo adottante si è catapultato da noi per portarlo nella sua nuova casa. Grazie al sostegno di tutti abbiamo scritto una storia bellissima! 💪🙏

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