Cari amici, nel corso del weekend appena trascorso, ho inaugurato presso l’Oasi i primi incontri di filosofia “felina”.

In questo primo appuntamento, insieme ad alcuni meravigliosi ospiti, abbiamo dialogato e riflettuto sulla natura dell’amore.

Ci siamo chiesti se l’amore che nutriamo nei confronti dei gatti, e in particolare del gatto che è il nostro compagno di vita, lo sperimentiamo anche nei confronti degli altri animali, della natura in generale, e infine di noi stessi, essendo fino a prova contraria anche noi “animali”.

Abbiamo poi provato a specchiarci nell’”Altro”, chiedendoci se i gatti amano noi, e se ci amano, come possiamo cogliere le manifestazioni di questo amore ed essere certi che l’appagamento non sia solo unilaterale.

Poi ci siamo interrogati sul potere di questo amore, che laddove sperimentato in misura quasi totalizzante, sembra doversi assumere la responsabilità di salvare il mondo e “risolvere il problema”. Ma, da veri filosofi, ci siamo anche domandati se salvare il mondo sia un problema da risolvere o non sia piuttosto un paradosso, e come tale irrisolvibile nelle sue insanabili contraddizioni.

Ma la filosofia sospinge il pensiero fino all’angolo più scomodo della nostra immaginazione e lì ci obbliga a prendere posizione, per riflettere su aspetti che mai avevamo preso in considerazione. Ci siamo quindi domandati se in circostanze estreme, di vita o di morte, potremmo arrivare a nutrirci del nostro gatto. E davanti a questa ipotesi che risulta aberrante per la maggior parte di noi, vale la pena di chiedersi perché, se rifiutiamo l’idea di mangiare il nostro gatto, accettiamo invece l’idea di mangiare carne.

Tutto questo ci siamo chiesti e anche di più, senza giudizio e senza mai pretendere di arrivare a una verità assoluta.

Siamo partiti parlando dello stesso amore ma siamo poi arrivati a definirlo in modi completamente diversi e queste stesse definizioni sono state problematizzate attraverso il dialogo, che ha ogni volta tracciato un percorso di riflessione prezioso e stimolante.

Nella Metafisica Aristotele sostiene che ogni uomo tende al Sapere e quindi tutti sono Filosofi per natura.

E io aggiungo, che anche i gatti, senza dubbio, sono Filosofi per natura.

Ringrazio, in ordine di apparizione, Eva, Pietro, Roberta e la sua Mamma, il Tato, Raffaella, Nicola e la mia amica veterinaria Chiara Agnoli, il cui amore per gli animali è tale da resistere a qualsiasi provocazione filosofica 😉

Ricordo che i prossimi incontri di “filosofia felina” sono fissati per il 9 e 10 novembre (9-12.30) sempre presso l’Oasi e che sarò, se vorrete, felice di dialogare con voi.

ARIANNA